La storia di Caissa

Caissa era una driade, ninfa degli alberi, poi diventata la dea protettrice del gioco degli scacchi. Di Caissa si ebbe per la prima volta notizia in un poemetto di William Jones, letterato inglese del XVIII secolo.

la Dea Caissa

Nel poemetto Jones racconta che Marte, dio della guerra, un giorno vide la driade Caissa che passeggiava nella campagna di Tracia e se ne innamorò perdutamente, ma Caissa non corrispondeva al suo amore. Marte per questo era disperato e piangeva, allora una Naiade della foresta gli consigliò di inventare un gioco che potesse lusingare la dea Caissa. “Non sai tu un gioco, una attraente partita, che ti renda accetto agli occhi della fanciulla?” disse la Naiade a Marte e alla risposta negativa di lui, gli consigliò di rivolgersi ad Eufrone, fratello di Amore. Eufrone allora aiutò Marte ad inventare il gioco degli scacchi cos’ chiamati in onore della ninfa stessa, per riuscire a conquistare la sua bella. Marte presentò a Caissa il nuovo gioco e lei, così piena di entusiasmo, alla fine accettò il suo amore e lui le dedicò la nuova arte.

 

ECCO ALCUNI VERSI TRATTI DAL POEMETTO DI JONES:

“Caissa”

Una amabile driade corre per le foreste della Tracia il suo viso è incantevole, l’aspetto dolce: il suo passatempo è la caccia del saltante cervo, insidiata da Imene e dal figlio di Ciprigna: per monti e per valli la sua bellezza è famosa e il nome della fanciulla è Caissa.

Trattoria Caissa | Nel centro storico di Marostica